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Coltivazione e cura delle piante grasse

 

Il problema principale di chi acquista una pianta grassa che vorrebbe veder crescere nel proprio appartamento è rappresentato dal fatto di riuscire a non farla morire entro breve tempo, come succede in molti casi; in linea generale, per aver cura delle nostre piante ed evitare questo spiacevole epilogo è sufficiente seguire alcune semplici regole. Vediamo quali.

Pur dividendosi in moltissime specie con caratteristiche diverse le piante grasse hanno in comune l’adattamento ad ambienti con clima arido; per poter sopravvivere in tali ambienti queste piante hanno sviluppato “tecniche” specifiche che permettono loro di sfruttare al meglio le caratteristiche di ogni stagione.

Infatti nelle stagioni particolarmente umide e piovose, le piante grasse hanno la capacità di accumulare grandi quantità d’acqua nei loro tessuti  che andranno poi ad utilizzare nei periodi caldi e con particolare siccità.

Terreno – Coltivazione

Una cosa che le piante grasse mal sopportano proprio è il ristagno dell’acqua; una scelta errata del terreno può essere  causa della morte della pianta, anche in breve tempo. Tutte le piante grasse prediligono un terreno acido e poroso, così da lasciar passare aria e acqua.Un ottimo terreno su cui impiantare piante grasse si può ottenere mescolando terra di campo o di giardino, sabbia, per avere effetto drenante e terriccio di foglie per ottenere un buon apporto organico. Solitamente si usa inserire un po’ di sassolini sul fondo del vaso appunto per favorire il deflusso dell’acqua in modo che non ristagni in prossimità delle radici.


Temperatura

Le piante grasse vivono benissimo all’aria aperta, me nel periodo invernale, se vogliamo aver cura delle
nostre piante,  dobbiamo fare attenzione a non lasciarle esposte ad una temperatura inferiore ai 5°;
nei luoghi con inverni rigidi è bene tenerle all’esterno nel periodo che va da aprile e settembre, mentre
fino a marzo si possono ritirare in casa e tenerle in un ambiente non caldo, l’ideale sarebbe sui 10°, con
molta luce  e ricircolo d’aria. Per il periodo estivo non vi sono particolari problemi, esse sopportano
temperature oltre i 30° per poi “riposarsi” durante la notte.


Annaffiatura

Allo stato selvatico queste piante sono abituate a lunghi periodo di siccità per poi doveraffrontare
violente alluvioni. Nella coltivazione domestica, in estate, quando fa molto caldo, le piante all’aperto si
possono annaffiare una volta ogni quattro giorni, non prima, comunque, che la terra sia asciugata tra un
annaffiatura e l’altra. Nel periodo invernale invece, limitare l’apporto di acqua ad una volta al mese e se
le piante sono all’aperto, sospendere completamente l’annaffiatura.

Ricordiamo che al fine di mantenere le piante grasse in ottima salute è indispensabile che abbiano una buona esposizione alla luce.

Concimazione

Diversamente a quanto in genere si crede, le piante grasse hanno bisogno di cura e di concime, in particolare di fosforo e di potassio, poco azoto; il periodo migliore per la concimazione è quello invernale, fino a marzo, così da preparare la pianta alla crescita propria del periodo primaverile. Preferibilmente è meglio utilizzare concimi liquidi in quanto le piante grasse non sopportano la persistenza di sali nel terreno.


Rinvasatura

A causa della loro lenta crescita le piante grasse possono tranquillamente essere rinvasate una volta ogni due anni; questo procedimento va fatto a febbraio – marzo, prima del risveglio della pianta, scegliendo un vaso con un diametro di un centimetro in più rispetto al precedente; le piante grasse, a differenza di quelle a foglie, non hanno bisogno di molta terra.

Per una buona “cura” delle piante grasse l’operazione del rinvaso è necessaria in quanto col tempo la terra si “impoverisce” e soprattutto diventa dura e compatta non permettendo un buon deflusso dell’acqua e impedendo la circolazione dell’aria.


Problemi e Cura delle Piante Grasse

Sono molte le cause che possono portare al deperimento di una pianta grassa, fino alla sua morte. La
maggior parte degli errori che si commettono sono derivanti da un eccesso d’acqua che la pianta riceve;
per i principianti è bene sapere che per una pianta grassa è sempre meglio soffrire carenza d’acqua
piuttosto che l’abbondanza. Le piante grasse sono molto sensibili ai ristagni d’acqua e quando questo
capita esse manifestano immediatamente i primi sintomi: il tessuto comincia lentamente a marcire ed
insorgono macchie dovute alla muffa.


Insetti e Parassiti Animali

I nemici nel campo animale non sono molti fortunatamente; i più temibili sono rappresentati dagli afidi e dalle cocciniglie, insetti che si nutrono esclusivamente della linfa delle piante, con cui vivono e si riproducono a ritmi elevati. Nel caso della cocciniglia, se la pianta non è molto grossa, si può risolvere il problema con uno stuzzicadenti ed un po’ di pazienza; è sufficiente infatti una leggera pressione al centro della cocciniglia per ucciderla ed asportarla.

Un altro nemico abbastanza noto delle piante grasse è rappresentato da un acaro noto col nome di “ragnetto rosso”; è molto piccolo e forma delle colonie caratterizzate da una fitta trama di ragnatele che hanno l’aspetto di un batuffolo bianco. Le sue punture lasciano della macchie gialle sulla pianta che rimarranno anche una volta rimosso il parassita.

Una volta che una pianta grassa viene infestata in maniera massiccia e soprattutto se la pianta è di grosse dimensioni, meglio ricorrere a prodotti  insetticidi specifici che si trovano in commercio in negozi specializzati.


La Scelta del Vaso











La prima cosa che va verificata è la presenza di almeno un foro sul fondo per poter permettere il drenaggio dell’acqua. Per quanto riguarda le dimensioni è sempre meglio prediligere un vaso largo piuttosto che alto, questo per far si che la terra asciughi più rapidamente evitando così un pericoloso ristagno dell’acqua.

Per calcolare le dimensioni del vaso è bene lasciare tre o quattro centimetri dal fusto della pianta al bordo del vaso, mentre per il materiale, in commercio troviamo vasi in plastica ed in terracotta.

Plastica: hanno il pregio di essere leggeri e difficili a rompersi ma non consentono una buona traspirazione del terremo

Terracotta: sono molto più pesanti e si frantumano con più facilità rispetto ai vasi in plastica, hanno però una buona traspirazione.

I vasi in plastica si possono utilizzare per piantine giovani, in quanto quelli di terracotta, in estate, avendo già una buona traspirazione, favorirebbero in modo eccessivo l’asciugatura della terra.


Recuperare una Pianta Morente

Se vi capita di trovare una delle vostre piante grasse in procinto di marcire potete tentare di salvarne una parte recidendola e ripiantandola come talea. Questa la procedura esatta: prendete un coltello e recidete la pianta grassa almeno un centimetro al di sopra della parte marcia facendo attenzione che resti solamente la parte sana della pianta.

A questo punto fate riposare per una settimana la talea in luogo asciutto, dopodiché potrete ripiantarla normalmente in un nuovo terreno con un buon drenaggio e, se avrete fatto tutto nel modo giusto, vedrete la vostra pianta grassa riprendere vita.

Buona coltivazione da Cactuslandia!

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