Turbinicarpus flaviflorus
Generalità
Genere che riunisce alcune cactacee, generalmente di forma globosa e di piccole dimensioni, originarie dell'America centrale. Presentano tubercoli bassi, con areole spinose, e costolature spesso curvate; in primavera producono fiorellini nelle tonalità del giallo e del rosa, il cui pericarpo porta spesso alcune scaglie, più raramente peluria. In estate produce frutticini tondeggianti e piccoli semini scuri, talvolta crestati. T. pseudopectinatus presenta spine disposte a pettine, da cui il nome. T. krainzianus è di colore verde scuro con costolature spiralate.
Esposizione
Gradiscono particolarmente le posizioni molto luminose, anche se si sviluppano senza problemi anche a mezz'ombra. I turbinicarpus vanno posti all'esterno in primavera e in estate, mentre nei mesi freddi si ricoverano in luogo protetto, in casa o in serra temperata, anche se possono sopportare senza problemi anche leggere e brevi gelate, soprattutto se il terreno è asciutto.
Annaffiature
Necessitano di annaffiature frequenti, ma moderate, in primavera e in estate, controllando comunque che il terriccio asciughi tra un'annaffiatura e l'altra; nei mesi freddi si consiglia di diradare le annaffiature, soprattutto se la pianta viene coltivata in luogo con temperature inferiori ai 10°C; se si decide di ripararle in serra fredda si consiglia di sospendere completamente le annaffiature per tutto l'inverno, per permettere alla pianta di andare in fase di riposo.
Terreno
Come molte altre cactacee anche i turbinicarpus non necessitano di terreni particolarmente fertili, l'importante è che il substrato sia molto ben drenato, per evitare ristagni idrici molto dannosi per le piante grasse in genere, abituate solitamente nei deserti; per ottenere una composta ideale possiamo mescolare torba, sabbia e terriccio universale in parti uguali, con aggiunte di materiale grossolano, sia sul fondo del vaso, sia nel terriccio stesso, possiamo usare a questo scopo argilla espansa, perlite o pietra pomice.

